Se non hai mai cantato (o se in passato hai ricevuto diagnosi sbagliate), la cosa migliore è non pensarci troppo e sperimentare liberamente. Ad ogni modo, conoscere il tuo tipo di voce è utile per capire cosa puoi realisticamente aspettarti dal tuo canto. Spesso il suono si può indovinare solo osservando una persona, ma possono esserci sorprese interessanti.
Il tuo tipo vocale è il risultato di alcune variabili:
- la gamma (le note che puoi raggiungere, dalla più grave alla più acuta),
- il peso (si parla di “leggerezza” o “pesantezza” nella voce in relazione alla sua potenza),
- la tessitura (quella zona della tua gamma in cui ti trovi più comoda),
- il timbro (la qualità, la “grana”, la consistenza, che rendono uniche la tua voce),
- i passaggi (dove la tua voce cambia registro passando dal petto al centro e poi al registro di testa),
- la tua voce parlata (dà molte indicazioni utili),
- le tue caratteristiche fisiche (come sono fatti la tua laringe e il tuo corpo),
- e perfino il tuo carattere.
In questo articolo ti spiego come funziona la classificazione delle voci femminili e ti mostro come capire quale potrebbe essere la tua.
Queste informazioni possono aiutarti a scegliere una canzone da cantare, come faresti con un vestito: è importante azzeccare la taglia giusta, ma anche che ti sia comodo e che ti faccia sentire bene. In questo modo potrai essere più gentile con il tuo organo vocale. Il consiglio migliore, nel canto come nella vita in generale è: se stai facendo fatica non va bene!
AVVERTENZA: faccio riferimento alle voci soliste. Il coro ha altre logiche. Ci potrebbero essere ad esempio soprani molto corposi cui in un coro viene proposto di cantare da contralti perché nelle loro tessitura naturale emergerebbero troppo.
IL CANTO DELLA TRIPLICE DEA
La maggior parte delle voci rientra in una tre categorie vocali: contralto, mezzosoprano e soprano.
Riflettono in un certo senso i tre aspetti delle dee archetipiche, l’imperiosità della Vecchia saggia, l’equilibrio e la dolcezza della Madre, la fresca giocosità della Fanciulla.
Vediamole più da vicino.
Il contralto
Per le voci femminili è la più bassa ed è una tipologia rara (la maggior parte dei contralti sono in realtà mezzosoprani “corti”). Il timbro di un autentico contralto si confonde con una voce maschile quando canta o parla nelle note più basse della gamma. La tessitura va da un MI\FA 2 (sotto il do centrale del pianoforte) fino a un MI\FA 4 nel pop, a un LA4 nell’Opera (dove il contralto interpreta ruoli un tempo appannaggio dei castrati nel repertorio barocco). Dal punto di vista anatomico tende a corrispondere ad un fisico robusto, con torace e collo lunghi e ampi, viso largo, gambe forti. Dal punto di vista ormonale tende a un alto livello di testosterone.
Il mezzosoprano
È la voce femminile media: ha un peso vocale più leggero rispetto al contralto e può raggiungere note anche molto acute, che però risultano più “rotonde” di quelle dei soprani, il che conferisce al testo maggior calore emotivo. Ha una tessitura che va circa dal LA2 al SOL4 nel pop, fino al SI4 e anche DO5 nell’Opera, dove le sono affidati ruoli appassionati e sensuali, che vanno dalla Rosina del Barbiere di Rossini alla Carmen di Bizet, fino all’Amneris nell’Aida. Una voce di mezzosoprano tende ad abitare in un corpo longilineo con collo sinuoso, viso ovale. Il suo ormone preferito è il progesterone.
Il soprano
La voce più acuta tra quelle femminili ha una tessitura che va circa dal DO3 al DO5. Avendo meno peso vocale, per colpire punta sull’agilità: le soprano si divertono a sfoggiare “colorature”, cioè virtuosismi vocali come slanci acrobatici verso l’acuto, trilli, salti… È per lo più rotondetta, non molto alta, con un nasino piccolo, il collo non molto lungo. Potremmo definirla un’amante dell’estrogeno. Questo nel pop. Nella lirica i ruoli di soprano si spingono fino al MIb\FA5 e vanno da Lady Macbeth alla Regina della Notte, passando per La Bohème o Madama Butterfly. Di conseguenza le interpreti hanno peso vocale, timbro e caratteristiche diversissime.
TROVA IL TUO TIPO VOCALE
L’”orecchio diagnostico” di un\a buon\a insegnante è fondamentale. Comunque puoi fare qualche esperimento per capire dove potresti collocarti tu.
Verifica sul pianoforte la tua gamma vocale, compresa tra la nota più bassa che puoi emettere, fino a quella più acuta. Non importa se raggiungerle ti è comodo oppure no.
La tessitura invece è quella porzione di gamma dove canti perfettamente a tuo agio. È molto più importante della gamma per scegliere un brano da cantare.
Il peso della tua voce, “pesante” o “leggera”, ha a che vedere con la potenza e l’agilità. Un po’ come nei pesi della boxe. Cantanti dal peso vocale importante “spareranno” suoni più corposi, ma avranno in genere un’agilità minore. Un mezzosoprano e un soprano possono cantare le stesse note, ma la difficoltà tecnica nel produrle sarà diversa, così come la qualità del suono.
Posizione del passaggio: quando cambi registro. Le voci leggere “passano” più verso l’acuto. Indipendentemente dal tuo tipo vocale la zona del passaggio è un luogo sfidante. Un buon allenamento serve per superare questa transizione con morbidezza, fino a non far “sentire” il passaggio né all’esecutore né all’ascoltatore. Per una diagnostica accurata ci vuole una\o brava\o insegnante.
Il timbro: mezzosoprani e soprani possono raggiungere le stesse note, come detto. Come una viola o un violino la qualità del suono sarà però differente, con armoniche più dolci e scure per viola e mezzosoprano, più brillanti e acute per violino e soprano.
Registri vocali: quando canti, puoi notare che diverse parti del tuo corpo partecipano all’emissione del suono. Ci sono cambiamenti a livello delle corde vocali, della posizione della laringe, nell’abitare i risuonatori, nei muscoli che si attivano. Registro di petto (più basso, pesante, morbido, trasmette sensazioni vibratorie potenti nella zona del petto), registro di testa (più acuto, leggero, brillante, le corde vocali sono più tese e vibrano più velocemente, la sensazione vibratoria è più a livello della “maschera”, cioè della parte alta del viso e della fronte), misto (un melange tra i due precedenti, che aiuta a compiere il passaggio in modo morbido). Imparare a giocare con i registri e con le zone di risonanza della voce per aggiungere qualità più umbratili o più brillanti è essenziale per poter contare su una tavolozza espressiva ampia.
Voce parlata: può darti indizi per trovare la tua voce canterina, perché parte dalla tua anatomia. A volte nello studio del canto si viene assegnati ad un repertorio sbagliato. Il parlato può aiutarti a tornare alla tua voce naturale.
Anatomia: come è fatto il tuo corpo influenza il tipo di voce che sei. Ha importanza la lunghezza del tratto vocale, la dimensione della laringe e delle corde vocali (possono essere più lunghe o più corte, più spesse o più sottili), la tua statura e la tua forma (più morbida, più spigolosa, più possente, più delicata…). Inoltre il suono che si crea quando canti viene amplificato e modificato nell’abitare la tua gola, la tua bocca, il palato, le cavità paranasali, tutto il tuo corpo. La tua “forma” informa il tuo suono 🙂
Non dobbiamo dimenticare il temperamento: posso essere più portata ad affrontare brani divertenti e leggeri oppure più drammatici, intensi e passionali, oppure più dolci.
IL TUO ECOSISTEMA SONORO
Nel repertorio lirico l’impegno performativo è pesante ed una corretta diagnostica della tipologia vocale e di conseguenza dei ruoli da interpretare è fondamentale per non rischiare guai anche gravi. Il pop già consente la possibilità di crearsi un repertorio su misura e di adattare le tessiture, ma il rischio delle scuole di canto di creare “cloni” di questa o quella star è alto. Sono convinta quindi che nella tua formazione di cantante non debba mancare anche un approccio più olistico, che comprenda l’esplorazione libera delle possibilità fisiche, emozionali e spirituali della tua voce, grazie al fatto che ti concedi il permesso di dare in forma sonora agli stati che ti attraversano. Questo dovrebbe precedere qualsiasi scelta di repertorio.
È inoltre importante dire che hanno un impatto notevole sulla tua voce la salute del tuo perineo e del tuo ciclo, il fatto che tu abbia partorito, sia in menopausa o assuma contraccettivi ormonali.
In definitiva, sono tanti gli elementi che concorrono a tratteggiare il tuo profilo vocale.
La verità è che non esiste una voce uguale all’altra e che la tua stessa voce cambia continuamente nel corso del ciclo mestruale e del ciclo della tua vita. Una buona guida ti accompagna quindi a trovare e mantenere il contatto con
il suono che sei: cangiante, multiforme, multidimensionale, semplicemente unico, proprio come te!