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L'archetipo della Crisi

al centro del cerchio: quando il calderone ribolle

particolare dal "mandala delle tredici lune" illustrato da Sara Filippi Plotegher

L’archetipo della Crisi giunge per lo più inatteso, che tu lo voglia o no. Capitano momenti, nella vita, in cui arriviamo a sentirci totalmente perse, disorientate, a pezzi, cadute in un buco nero in cui ci chiediamo chi siamo, senza sapere in quale direzione rivolgerci. L’ordine e il senso che ci fanno procedere sono stati annientati.

Siamo in Crisi, tra le braccia del tredicesimo archetipo, quello che non ha posto nel cerchio, ma ne occupa il centro.

Il numero 13, oggi portatore di sfortuna, nel matriarcato era un numero sacro: un numero indivisibile, irrazionale, creativo, che rappresenta la sorte, la doglia, la dissonanza che rompe l’armonia e porta le sfide.

L’archetipo della Crisi nel cerchio della vita

Nella fiaba di Rosaspina la tredicesima fata giunge alla festa non invitata, portando con sé una folata di vento gelido e la consapevolezza che nulla potrà mai più essere come prima.

L’archetipo della Crisi è uno spazio vuoto, che facilmente trasmette paura, vergogna, inadeguatezza, depressione.

Un infero che però sta preparando l’estasi. L’esperienza biologica delle donne, nei loro “misteri del sangue” (il menarca, il mestruo, il parto, la menopausa… sminuiti, addomesticati, medicalizzati, anestetizzati, denigrati in questa cultura) è un’esperienza iniziatica. L’iniziazione mistica e profondamente spirituale di attraversare il punto in cui vita, morte e rinascita sono compresenti.

Può accadere di toccare questa qualità anche vivendo momenti luttuosi nei quali sei costretta a transitare da una certezza a un’incertezza (a causa della perdita di un lavoro, di un amore, di una casa).

Se ti trovi in un momento del genere, ciò che maggiormente può esserti di sostegno è poter condividere in sicurezza il tuo vissuto, dove in sicurezza significa senza temere di essere oggetto di pettegolezzo, giudizio o consigli non richiesti.

E la medicina migliore è che tu ti conceda tempo, per permetterti di riorientare la bussola e recuperare le energie necessarie al cambiamento.

L’archetipo della Crisi nella ruota dell’anno

L’anno solare e l’anno lunare non coincidono: tra i due c’è uno scarto di 11 giorni.

Ogni tre anni circa, quindi, perché i due cicli si riallineino viene inserita una lunazione anomala, Senza Nome.

Dal mondo anglosassone viene anche la denominazione di Luna Blu e il detto “once in a blue moon” per qualcosa che avviene “ogni morte di papa”, imprevedibilmente.

In realtà l’astronomo greco Metone individuò un ritmo ciclico di diciannove anni solari. All’interno di questo ciclo vi sono sette anni che contengono tredici lunazioni anziché dodici. Parliamo qui di lunazioni come mesi lunari completi: un anno “normale”, con dodici lunazioni, può infatti contenere comunque 13 noviluni o 13 pleniluni, ma non un tredicesimo mese lunare completo.
Negli anni “anomali” il plenilunio avviene per due volte nello stesso segno zodiacale.

Da diverse tradizioni la Tredicesima Luna è considerata una messaggera di flagelli atmosferici o, all’opposto, di sorprese e gioie. In ogni caso viene riconosciuta simbolicamente come un concentrato di potenza, energia, magia. Nel giorno del suo levarsi, tutto sarebbe possibile…

L’archetipo della Crisi nel mese ormonale

La nostra cultura riconosce come valore solo uno dei poli dell’esperienza vitale: la stabilità (e non l’instabilità), la luce (e non l’ombra), il fare (e non il non fare), il crescere (e non il decrescere) e così via…

Quando i cicli non sono onorati nella loro interezza, ma ne viene esasperata solo una delle due “vie”, il ciclo stesso va in tilt.

Accade facilmente al ciclo mestruale, che è un funzionamento “lussuoso” per il nostro sistema, non necessario per la sopravvivenza e che quindi viene soppresso quando non ci sono abbastanza energie in circolazione per sostenerlo.

L’amenorrea è un segnale di allarme per il corpo, la manifestazione di una crisi profonda a qualche livello: fisico, psichico, energetico, perfino spirituale. Impone una revisione radicale del proprio stile di vita e delle proprie convinzioni.

Ma la sospensione del sangue avviene anche nel periodo dell’esogestazione. Dopo aver dato alla luce unǝ figliǝ c’è bisogno di un tempo protetto perché la madre si congedi dalla donna di prima e si apra ad una nuova versione di sé. E qualcosa di analogo accade nella transizione alla Menopausa.

Il tempo della transizione, marcato dalla sospensione del sangue (dalla sospensione del ritmo conosciuto) è un tempo di Trasformazione e di Trance-formazione. Qui la mente razionale non ha alcun potere e le soluzioni conosciute non possono portare cambiamento.

Nomina la Crisi che stai vivendo, concediti di provare tutto ciò che provi, anche se si tratta di energie di segno opposto, o comunque “non conformi”.

Resta in ascolto, respira, permetti che ci sia quel che c’è senza cercare di correre velocemente ad una soluzione qualsiasi.

Onora la fatica che stai facendo e onora il potere evolutivo del sostare nel dis-agio, nel dis-ordine, nel non sapere.

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