Torna a: Mi accordo, singer root-in
In questa lezione ti espongo le basi teoriche di questa pratica, in modo che tu sappia che se funziona c’è un perché tangibile e scientifico.
Se le “chiacchiere” non ti interessano, procedi pure e vai a sperimentare direttamente nella prossima lezione.
La voce è una terra di confine
La voce è una terra di confine innanzitutto tra mente e corpo. E lo è a molti livelli.
La laringe è attraversata dal nervo vago (o meglio dai due nervi vaghi destro e sinistro): tra i più importanti del corpo, nonché i più lunghi ed i più ramificati tra i nervi cranici, porta informazioni continue dal corpo al cervello e dal cervello al corpo. Attraversa l’apparato muscolo scheletrico, cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, genitale.
Quindi c’è un’interdipendenza tra il sistema nervoso, il cuore, la digestione, il respiro, la sessualità, il nostro stare in piedi e la voce.
In particolare a livello evolutivo c’è una strettissima correlazione tra voce, postura e sessualità. Essere bipedi è una rarità nel mondo animale, che condividiamo con gli uccelli, non a caso assieme al canto.
Stare in piedi per noi umani è una faccenda complessa ed energicamente costosa: siamo primati che hanno acquisito la stazione eretta lungo il cammino. Bambine e bambini imparano a camminare: non lo fanno se qualcuno non glielo insegna.
Come per i fratelli piumati la nostra voce fa parte del corredo genetico che indica a potenziali partner quanto siamo ben messi (o meno).
Questo avviene in accordo con una postura svettante: l’essere in grado di contrastare la potentissima forza di gravità è indice di benessere (se siamo malati o depressi tutto si incurva verso il basso e di sicuro non abbiamo voglia di cantare).
Oltre alla muscolatura della statica, la nostra postura è salvaguardata dalla buona funzionalità dei diaframmi (dalla volta plantare, al perineo, al diaframma respiratorio, fino ad altri minori che nel nostro corpo, se è tutto ok, danzano sincronicamente con il respiro).
Ti sembrerà strano, ma se il peso del tuo corpo è sbilanciato, ne risente il tuo perineo, con ricadute sulla respirazione e sulla produzione vocale.
L’accordatura del corpo contatta tutti i plessi strategici per la produzione vocale nella direzione sia del rilascio che dell’attivazione, contribuendo anche all’armonizzazione del sistema nervoso.
Non sempre volere è potere
Fin dalla scuola primaria ci è stato insegnato ad applicarci con diligenza per ottenere un risultato. Il che può essere vero per attività intellettuali e per persone neurotipiche.
Ma la voce sfugge in ogni caso a questa logica, dato che può essere guidata solo parzialmente dalla nostra volontà e dal nostro controllo cosciente. Quindi le proposte di training per cantanti che si basano esclusivamente sul potenziamento della muscolatura volontaria e dell’affinamento della capacità di dirigerla non ottengono risultati a meno che non si rivolgano a persone “dotate”.
Ci rassegniamo quindi al fatto che solo pochi eletti, dotati di uno speciale talento, possano raggiungere risultati nel canto.
La verità è che questo “talento” consiste alla fine nella fortuna di ritrovarsi con una buona tonìa dei diaframmi, capaci di tenuta ma senza contratture e rigidità, dove il perineo e comunica e danza con una respirazione ampia e libera. E più in generale in uno stato di benessere che coinvolge la miofascia, gli organi, l’equilibrio chimico…
Quindi c’è un lavoro che si può fare nel rimuovere gli ostacoli e creare le condizioni perché la voce possa esprimersi in un corpo che la accolga e la faccia risuonare. E questo porta a migliorare non solo la voce, ma il benessere psico fisico in generale.
La sequenza che ti propongo è un primo passo in questa direzione: smetti di “pretendere” il tuo canto o di scoraggiarti se non ti risponde e scopri come favorire le condizioni ottimali perché possa rivelarsi a te in tutto il tuo splendore.